Selezione di Dicembre

Champagne Doyard è una realtà Récoltant Manipulant (azienda che elabora e commercializza da sé i propri champagne utilizzando solo uve dei vigneti di proprietà) guidata da Yannick e suo figlio Guillaume.

La sede aziendale sorge a Vertus, villaggio Premier Cru della Cote des Blancs. Limitrofo alla cantina è da annoverare la presenza di un piccolo Clos le cui uve sono destinate alla produzione dello champagne Clos de l’Abbaye. Tutti gli altri vigneti, per un totale di 11 ettari, sono distribuiti in villaggi Grand Cru di prestigio: Cramant, Avize, Oger e Le-Mesnil e Aÿ. La produzione totale non supera le 50 mila bottiglia, segno che soltanto le migliori uve sono vinificate mentre la restante parte è venduta ai négociant (realtà che acquistano vini o uve per la produzione dei propri champagne).

L’elaborazione dei propri vini si basa su pilastri che ne determinano un marchio di fabbrica: presse Coquard a piatto inclinato, niente chaptalisation (aggiunta di zucchero al mosto), fermentazione per parcelle, affinamento in buona parte in legno, malolattica parziale, lunghe maturazioni sui lieviti, dosaggi bassi (da extra-brut).

Lo champagne Blanc de Blanc millésime è prodotto soltanto nelle migliori annate con le uve Chardonnay provenienti da piante di oltre 40 anni di età coltivate nei villaggi Grand Cru. Il vino base non svolge la fermentazione malolattica e affina 11 mesi in legno prima della presa di spuma. Una volta in bottiglia, lo champagne affina sui lieviti 7-9 anni a seconda dell’annata. Uno champagne prezioso, prodotto soltanto nelle migliori annate in 4000 bottiglie circa.

Al naso si avverte subito l’eleganza e la piacevolezza di questo champagne. Note di frutta tropicale, pesca bianca, agrumi e pan brioches. Al gusto ritroviamo l’eleganza, la cremosità della bollicina ed una piacevole “grassezza”. Citrico e molto sapido il finale. Uno champagne ideale da stappare per il pranzo di Natale: dalle ostriche al foie gras, è uno champagne dalle grandi specialità e occasioni.

Ceretto rappresenta un’eccellenza in uno tra i territori più famosi al mondo per la produzione di vino: le Langhe. La cantina è stata fondata ad Alba negli anni ’30 da Riccardo Ceretto e oggi, a distanza di quasi un secolo, la famiglia Ceretto è uno dei maggiori proprietari di vigneti del Piemonte con più di 160 ettari di proprietà situati principalmente nelle aree più pregiate delle Langhe e del Roero. Negli anni ’70, in collaborazione con la famiglia Scavino, Ceretto ha fondato la cantina “I Vignaioli di Santo Stefano” con l’obiettivo di dare lustro al Moscato, tradizionale vino piemontese.
Ceretto è stata tra le cantine capostipiti a porsi il problema della sostenibilità ambientale e nel 2015 ha convertito tutta l’azienda in regime di agricoltura biologica e biodinamica. L’abbandonato nell’utilizzo di sostanze chimiche, l’inerbimento dei filari e l’utilizzo del sovescio per la concimazione del terreno hanno favorito la presenza di una ricca biodiversità, garantendo così un ecosistema in equilibrio.

Il Barolo della cantina Ceretto è un’etichetta simbolo della storia aziendale e della tradizione enologica dei grandi vini delle Langhe. Si tratta di un assemblaggio di uve provenienti da diverse vigne con caratteristiche di altitudine, esposizione e composizione dei terreni differenti. Questa scelta consente di produrre ogni anno un Barolo armonioso, caratterizzato da un ottimo equilibrio gustativo e da una ricca complessità aromatica. La fermentazione avviene in vasche d’acciaio a temperatura controllata con una lunga macerazione sulle bucce. L’affinamento prevede una sosta di 12 mesi in tonneau di rovere francese e successivi altri 12 mesi in botti grandi di rovere.
Nel calice si presenta di colore rosso rubino con riflessi granato. Il naso è caratterizzato da eleganti profumi di piccoli frutti rossi, lampone, ribes, fragoline di bosco, marasca sotto spirito, sfumature floreali di violetta, fiori secchi, cenni speziati e cuoio. Al palato è intenso e strutturato, con tannini maturi che accompagnano verso un finale lungo e piacevolmente aromatico.

Per le sue caratteristiche di struttura e corposità è un vino da abbinare a secondi piatti di carne ed in particolare a selvaggina di pelo, arrosti e spezzatini con polenta. Ideale anche con formaggi caprini e vaccini stagionati.